Introduzione
L’emissione di aria dal didietro è qualcosa che ci caratterizza tutti, uomini e animali compresi. Tuttavia questo argomento suscita sempre molto imbarazzo, principalmente a causa del male odore che spesso accompagna il botto. Infatti sebbene uno possa volentieri sopportare le proprie emissioni e forse anche gradirle, in caso di eccessivo amor proprio, più difficilmente riuscirà a sopportare le flatulenze altrui.
In questo articolo, cercheremo di capire di più sul fenomeno della flatulenza, in particolare vedremo la composizione chimica dei peti, le cause e eventuali rimedi per il male odore.
Termini
L’emissione fragorosa di gas intestinale attraverso l’orifizio anale viene denominato dal volgo con vari termini coloriti: loffe, peti, scorregge, puzzette, perde etc. In ambito scientifico tali termini non sono accettati e si passa a un linguaggio più aulico che ci permetta di trattare il fenomeno con un certo contegno e distacco. Si usa infatti, il termine di
FLATULENZA dal latino flatus che vuol dire soffio.
Composizione chimica
Ma come sono fatte le scorregge? Ops i flati!
Il 99% delle emissioni è costituito da gas inodore della seguente composizione media:
- 59% N2
- 21% H2
- 9% CO2
- 7% CH4
- 4% O2

Le percentuali esatte possono variare da individuo a individuo a seconda dell’età , della dieta, della tipologia etnica etc. Come si vede dalla lista o dal grafico sopra (Figura 1), la maggior parte del gas emesso è azoto, uno dei maggiori componenti dell’atmosfera. Questo gas si trova nelle nostre emissioni perché quando mangiamo o beviamo inglobiamo l’aria esterna. Questa aria se non viene ributtata fuori tramite eruttazione (in gergo tramite rutti) finisce nello stomaco poi viene assorbita dall’intestino e inevitabilmente esce dall’ultimo dei nostri orifizi. L’altro maggiore componente è l’idrogeno, prodotto dai batteri del nostro intestino, seguito da CO2 e CH4 anch’essi principalmente prodotti dai batteri.
Osservando la composizione chimica, è possibile trarre due importanti conclusioni:
- Alcuni di questi gas sono infiammabili, come ad esempio l’idrogeno e il metano. Questa è la ragione per cui goliardicamente alcuni incendiano le puzzette mettendo un accendino in prossimità del luogo di uscita (Figura 2).
- Questi gas non sono affatto maleodoranti. Tutti e cinque sono inodori.
Dunque come fanno le puzzette a emanare un brutto odore?
La risposta è nel restante 1%. Infatti questa è la quantità in cui sono presenti i gas a base di zolfo, come acido solfidrico, H2S, dall’odore di uova marce, il metantiolo, CH3SH, dall’odore di verdure marce e il dimetilsolfuro, C2H6S che rilascia un odore dolce ma per nulla gradevole perché simile a quello del cavolo.
Questi gas sono talmente maleodoranti che ne basta una presenza in traccia, come nei nostri peti appunto, per creare un odore percepibile.

Quantità prodotte
Un essere umano sano emette in media 22 flati al giorno ognuno del volume di una pallina da golf. La quantità emessa nell’arco della giornata non è affatto irrisoria, corrisponde infatti a un volume da 1 a 2 L di aria. Per una emissione mondiale equivalente a 7-14 miliardi di litri al giorno!
Cause
Ma qual è la causa di queste frequenti emissioni? La prima causa è l’aria che ingeriamo inavvertitamente mentre mangiamo o beviamo. Si stima che per 10 ml di acqua bevuta una persona inglobi anche fino a 17 ml di aria. Quindi se in media si bevono da 1 a 2 L di acqua al giorno, significa che inglobiamo solo bevendo già parecchi litri di aria. Parte di questa aria è riemessa tramite eruttazione, ma parte passa nello stomaco, viene assorbita dall’intestino e poi emessa attraverso il retto. L’aria inglobata tramite deglutizione è principalmente composta da azoto e ossigeno, i due maggiori componenti dell’aria.
Oltre alla deglutizione, ci sono però ben altri tre meccanismi di flatulenza:
- L’interazione tra bicarbonato e acidi, responsabile della formazione di CO2;
- La diffusione dal sangue di CO2 e O2;
- Il metabolismo dei batteri presenti nel tratto intestinale. Tali batteri producono O2, CO2, H2, CH4 e i disgustosi composti a base di zolfo responsabili del brutto odore.
Rimedi per ridurre eccessiva flatulenza
Uno dei rimedi per mollarne meno, è sicuramente quello di controllare la dieta. Infatti un eccessivo consumo di legumi, specialmente fagioli e piselli, porta a una maggiore probabilità di elevata flatulenza. Altri alimenti nella lista nera, sono il latte e i latticini, ma anche tutti gli alimenti ricchi di carboidrati (prodotti a base di farina ad esempio, come pasta, pizza, pane etc.).
Tuttavia limitare questi cibi è davvero molto difficile; perciò un’altra possibilità potrebbe essere evitare esclusivamente i prodotti ricchi di composti a base di zolfo, in modo da ridurre almeno il brutto odore delle letali e spesso silenziose loffe. Tali alimenti sono le verdure crocifere, ossia cavolo rosso, cavolo nero, broccoli, cavolfiore, cavolo verza, cavolo riccio, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, ma anche il ravanello, la senape, il rafano e la rucola.
Questa ultima strategia, tuttavia, eliminerebbe solo parte dei male odori, giacché una certa percentuale di composti a base di zolfo è direttamente prodotta dai batteri del nostro intestino indipendentemente dalla nostra dieta.
Dunque con le strategie sopra elencate, oltre a continue rinunce alimentari e stress nel controllo degli alimenti, non saremmo neanche sicuri del successo dell’operazione.
Per fortuna, però, gli scienziati con il fiuto per gli affari hanno ideato dei cuscini foderati con carbone altamente poroso da installare direttamente nelle mutande per ridurre del ben 90% il brutto odore derivante dai composti solfurati. Dunque, grazie a questa invenzione, possiamo scorreggiare in salute ovunque ci pare senza trattenerci né limitarci nella dieta. Un’invenzione grandiosa, che però ha il solo limite di non tenere conto del fragoroso botto che spesso accompagna il gas, rendendoci sospetti a orecchie indiscrete. A questo la scienza non ha trovato soluzione, ma con un po’ di astuzia si potrebbe sempre trovare un rimedio, come quello di cercare di coprire il rumore tossendo, facendo cadere un oggetto o urlando.
Bene grazie a questo articolo ora potrai scorreggiare liberamente, ma ricorda il detto: Chi prima lo dice, l’ha fatta! Perciò se ti verrà la tentazione di puntare il dito contro gli sprovveduti privi di cuscino para-odori, e cercare di deriderli, dovrai trattenere la bocca per via di questa credenza popolare. Ma alla fine sarà solo un piccolo sforzo in confronto alla libertà guadagnata di non trattenere più gli sfinteri.

Referimenti
1) Suarez, F. L., & Levitt, M. (2000). An understanding of excessive intestinal gas. Current Gastroenterology Reports, 2(5), 413–419. https://doi.org/10.1007/s11894-000-0042-8
2) Price, K. R., Lewis, J. M., Wyatt, G. M., & Fenwick, G. R. (1988). Review article Flatulence — Causes, relation to diet and remedies. Die Nahrung, 32(6), 609–626. https://doi.org/10.1002/food.19880320626
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